#TravelRespectEnjoy Viaggia, Rispetta e Divertiti
Il 2019 è stato consacrato a livello internazionale come l’anno dello Slow Travel. Non solo un trend ma soprattutto uno stile di viaggio e una filosofia di vita che sta pervadendo tutto il pianeta e che si riconferma per l’anno 2020.
A questo proposito è illuminante l’hashtag scelto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo per l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile: viaggiareresponsabile: #travelrespectenjoy, Viaggia Rispetta e Divertiti
Il concetto stesso di viaggio negli ultimi anni sta cambiando identità: il percorso e non la destinazione finale è parte integrante dell’esperienza che si ottiene solo spostandosi in maniera lenta, assaporando ogni piccola tappa come se fosse LA DESTINAZIONE.
Se fino a poco tempo fa il turismo lento e sostenibile rappresentava un mercato di nicchia, oggi sta diventando una nuova filosofia di viaggio, trasversale a più culture e Paesi; sempre più persone, per esempio, preferiscono orientarsi durante il loro soggiorno su strutture eco-sostenibili.
Lo Slow Travel è un nuovo modo di viaggiare, senza fretta, per conoscere veramente un posto, la sua popolazione, la sua cultura e la sua storia. Implica diventare viaggiatori consapevoli e quindi responsabili. Ci fa diventare più consapevoli di ciò che ci sta intorno e del nostro impatto sull’ambiente circostante. Più capaci di orientare di conseguenza anche le nostre scelte e modalità di viaggio.

Ridurre l’impronta ecologica sul territorio
I dati statistici ci dicono che, a livello di consumi, un turista in media consuma 3 o 4 volte più acqua al giorno rispetto ad un residente permanente. L’elettricità non fa eccezione. Tutti noi consumiamo molta più energia elettrica rispetto al passato, e questo anche in vacanza. Anche l’elettricità viene consumata dai turisti in maniera molto più elevata.
Il turismo, in particolare quello di massa e di lusso, può essere anche molto nocivo per l’ambiente, lasciando un’impronta ecologica pesante che ha delle ricadute ambientali e territoriali.

Meno aerei, più treno, bicicletta e a piedi
I mezzi di trasporto giusti per vivere appieno la filosofia dello Slow Travel sono treni, biciclette, passaggi condivisi e i propri piedi. Tutti mezzi lenti, ma in grado di far gustare il percorso, regalando emozioni alla vista di un paesaggio, nel vedere il profilo di un paese da lontano e immaginare come possa essere, nell’incontro con le piccole attività locali, un mercato, un punto di ristoro.
Lo slow traveler sceglie, quando possibile, di evitare l’aereo per i suoi spostamenti. Prima di tutto per una ragione ecologica (l’aereo è responsabile dell’80% circa delle emissioni di gas serra del turismo) ma anche perché in un vero e proprio viaggio le distanze diventano reali e noi da turisti ci trasformiamo in viaggiatori.
Il viaggio a misura d’uomo richiede soprattutto che il turista respiri la vita dei luoghi e delle persone che incontra durante il suo cammino. La filosofia principale dello slow travel è proprio quella di entrare in contatto con la popolazione locale.

Sì a itinerari intelligenti e sostenibili
Questo è stato il motto dell’Italia per il 2019. Un’occasione, quindi, per rilanciare attraverso esperienze innovative quei territori un po’ dimenticati dal turismo dei grandi numeri.
Sì ad un modo di viaggiare rilassato e soprattutto sostenibile, dove il tempo lascia spazio a valori come autenticità, genuinità, ricerca delle eccellenze locali. I turisti lenti prediligono la natura o i borghi nascosti o minori. Amano praticare il trekking, il cicloturismo, le escursioni in montagna o una tranquilla passeggiata in un luogo tutto da scoprire…

Slow food, slow travel, due facce della stessa medaglia
In Italia lo Slow Travel si inserisce in un contesto dove promuovere quelle aree che sono ancora poco conosciute diventa fondamentale per la crescita economica dei territori.
Questa strada è stata aperta già da alcuni anni da Slow Food, una associazione internazionale no profit impegnata a ridare alla cultura del cibo la dignità e il ruolo di eccellenza che merita. Slow food, il cui partner più importante è il famoso brand Eataly, opera nel rispetto di chi produce e in armonia con ambiente ed ecosistemi, nel presidio delle produzioni e delle culture territoriali.
Il concetto chiave di questa filosofia del food è dare valore alle agricolture di piccola scala e agli artigiani della lavorazione del prodotto, proteggendo ciò che è a rischio di estinzione. Il tutto con la selezione delle eccellenze.
Dunque dallo slow food allo slow travel: il vero piacere del viaggio sta nello scoprire la vita di un luogo, di assaporarne appieno la sua cultura che passa anche attraverso l’unicità della sua produzione locale. Un antidoto contro fast food, massificazione del turismo, perdita di identità.
Viaggiare con lentezza implica sicuramente avere a disposizione molto più tempo. Ma l’aspetto fondamentale è cambiare lo spirito con cui si affronta il viaggio stesso. Non “ingombrare” il territorio con la propria impronta ma tentare di esserne, anche solo per un po’, parte integrante.

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