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IAD a Bari: Il Vademecum del Comune È un Pericolo. Campolo: “Giornali Complici, Stato Assente!”

La situazione a Bari in merito alla c.d. Truffa delle Orecchiette, sta degenerando in un teatro dell’assurdo, dove la legalità viene calpestata e le informazioni distorte con una nonchalance disarmante. È inaccettabile che i giornali locali si rendano complici di questa deriva, applicando una vera e propria censura e diffondendo acriticamente le informazioni tendenziose veicolate dai comunicati stampa del Comune di Bari. Si continua a promuovere l’illegalità, prima con la farsa degli “Home Restaurant” e ora, con un’arroganza senza precedenti, con le Imprese Alimentari Domestiche (IAD).

Abbiamo assistito per troppo tempo a un vero e proprio bombardamento di fake news sul settore Home Restaurant, demonizzato e travisato. Ora, con la stessa strategia mistificatrice, si sta facendo credere alle pastaie e alla cittadinanza che il nuovo vademecum comunale sulle IAD sia la panacea per ogni male, un attestato di regolarità. Questo è profondamente falso e pericoloso.

Devo ricordare che già da novembre 2024 avevo proposto alle pastaie di costituirsi in IAD, offrendo loro un percorso legale e trasparente. Ma purtroppo, in quel momento, si rifiutarono di abbandonare le pratiche abusive, preferendo la strada della “tradizione” a quella della legalità. E i giornali? Hanno persino avuto il coraggio di far passare per vittime quelle stesse pastaie che hanno ricevuto, giustamente, le multe per le loro attività irregolari. Questo è un vero e proprio capovolgimento della realtà, un insulto all’intelligenza dei baresi onesti.

Sia chiaro una volta per tutte: la IAD ha un suo codice ATECO nazionale ben definito. Nessun Comune, né tanto meno quello di Bari, può permettersi di modificare o interpretare a piacimento una normativa nazionale. Un tale tentativo sarebbe non solo illegittimo, ma incostituzionale. Le linee guida presentate non sanano affatto le violazioni in atto, ma anzi le perpetuano, illudendo gli operatori e la cittadinanza di una legalità che non esiste.

È sconcertante notare come, nonostante le nostre continue denunce e l’evidenza dei fatti, il Comune di Bari persista in questa operazione di disinformazione. Le IAD non sono esercizi aperti al pubblico, la vendita non può avvenire su strada o in casa, e le norme igienico-sanitarie e strutturali sono nazionali, non demandabili a vademecum locali lacunosi.

Se questa linea politica di promozione dell’illegalità dovesse persistere, non esiteremo a presentare un esposto specifico e circostanziato all’Antitrust. È evidente che, in questo contesto barese, la Procura e lo Stato sembrano aver fallito nel loro ruolo di garanti della legalità e della giustizia. Non possiamo e non dobbiamo permettere che l’arbitrio amministrativo prenda il sopravvento sulla legge, mettendo a rischio non solo la concorrenza leale ma anche la salute dei cittadini.

 

Appello ai Baresi Onesti: Non Fatevi Ingannare!

Cari baresi, in un momento di tanta confusione e disinformazione, vi rivolgo un appello accorato: non fatevi ingannare! La vostra città merita rispetto e legalità. Non accontentatevi di mezze verità o di soluzioni che mascherano l’illegalità. Chiedete chiarezza, pretendete il rispetto delle norme che tutelano la salute di tutti e la lealtà della concorrenza. Non permettete che la tradizione diventi un alibi per l’abusivismo. Solo uniti, possiamo pretendere che il Comune di Bari agisca con la serietà e la trasparenza che i suoi cittadini meritano. La verità e il rispetto delle norme devono prevalere, e continueremo a lottare per questo.

 

Con affetto 

Gaetano Campolo Ceo della Home Restaurant Hotel 

 

Author: Gaetano

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