Visto la grande confusione creata dal sistema massomafioso, pubblichiamo le regole in vigore nel 2023 per il settore Home Restaurant ancora oggi privo di Legge e Codice Ateco.
Cari Homers,
La confusione regna in questa Italietta in cui nonostante il nostro Ansa di qualche giorno fa, la Gazzetta del Gusto ha pubblicato una fake news della quale non vogliono concedere diritto di replica.
Portiamo nuovamente a visione la sentenza del Giudice di Montopoli sul Corriere della Sera e Sole 24 ore in cui si evince che contro la sentenza si è schierata la Lobby che sta rovinando il Bel Paese riducendolo in italietta cioè Confcommercio.
Ricordiamo che il Comune non è competente ed ogni azione locale in materia di Home Restaurant non ha validità ed a breve porteremo al TAR le Regioni: Liguria, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia che abusano del proprio potere politico a favore del sistema massomafioso creato e gestito da Lobby, Banche e aziende di consulenza tra Roma, Bologna e Milano.
La Sentenza di San Miniato
L’Home Restaurant e l’articolo 41 della Costituzione
L’Iniziativa economica è una libertà tutelata dalla Costituzione Italiana all’Art. 41 che recita:
L’iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali – cfr. art.43.
Grazie alla tutela riconosciuta a ciascuno dall’Art. 41 della Costituzione, se un’attività economica non è ancora coperta da una fonte avente rango di Legge Ordinaria, questa situazione di vuoto normativo non si traduce automaticamente in un divieto di poter avviare tale attività.
Lo Stato, solo nel momento in cui se ne verifichino i presupposti, potrà vietare o limitare alcune attività economiche.
Si noti inoltre che con l’ingresso nell’Unione Europea, l’Italia ha ceduto una parte significativa dell’iniziativa economica che le era riservata a vantaggio di questo Comunità sovrastatale.
L’Unione Europea ha più volte esortato l’Italia ad intraprendere delle azioni favorevoli al settore degli Home Restaurant.
A questo si aggiungono il Bollettino Antitrust nel 2016l7 e Parere del Ministero dell’Interno nel 2019
Il Garante difatti ha osservato che:
“Il legislatore intende introdurre nell’ordinamento giuridico italiano una disciplina dell’attività di ristorazione in abitazione privata (home restaurant), la quale, nell’ambito dei servizi partecipati che compongono la sharing economy, risulta essere in forte espansione anche nel nostro Paese, per la forte propensione, soprattutto delle nuove generazioni, ad aprire la propria casa e a condividere la cultura enogastronomica nostrana”
PP. 39 SS. Bollettino 13/2017 – AGCM
Secondo il Garante per la Concorrenza nel disegno di legge n. 2647 il legislatore “introduce limitazioni all’esercizio dell’attività di home restaurant che non appaiono giustificate”.
Da sottolineare come il Garante non fa altro che rispettare le previsioni di legge del nostro ordinamento e le norme dell’Unione Europea per la quale i prestatori di servizi possono essere subordinati ai requisiti di accesso al mercato o ad altri requisiti/oneri/limitazioni, come i requisiti di licenza, soltanto se tali requisiti sono non discriminatori, necessari per conseguire un obiettivo di interesse generale e proporzionati rispetto a tale obiettivo, ossia non possono imporre più obblighi di quanto strettamente necessario.
Divieti assoluti e restrizioni quantitative all’esercizio di un’attività costituiscono misure gravi da applicarsi solo nel caso in cui non sia possibile conseguire un obiettivo legittimo di interesse generale con una disposizione che sia meno restrittiva.
Inoltre, nel caso di in cui il diritto di uno Stato Membro preveda legittimamente che i prestatori di servizi debbano ottenere un’autorizzazione, è lo Stato che deve provvedere a garantire condizioni chiare proporzionate ed obbiettive.
Il settore dell’Home Restaurant ha conosciuto un’importante svolta grazie al parere del Ministero dell’Interno ottenuto per il tramite della Questura di Reggio Calabria.
Con una grande apertura per il settore, recependo gli indirizzi e le sollecitazioni dell’Unione Europea, il 1° Febbraio del 2019 il Ministero dell’Interno ha escluso che l’Home Restaurant possa essere ricondotto alla Ristorazione classica, con conseguenze importanti per la disciplina dell’attività.
Difatti, l’attività di Home Restaurant presenta caratteristiche ben individuate:
1. Lo svolgimento dell’attività in un ambiente non adibito ad esercizio pubblico
2. Il rivolgersi dell’attività ad un tipo particolare di pubblico c.d. “distinto” ossia che arriva all’Home Restaurant solo su prenotazione
3. L’occasionalità dell’attività, il che in mancanza di disposizioni precise di legge deve tradursi nel dato di 3 aperture settimanali.
Le caratteristiche dell’attività di Home Restaurant
Lo stesso parere chiarisce che, sussistendo questi presupposti, l’Home Restaurant è un’attività che non soggiace alla normativa prevista per la ristorazione classica.
Questo però non esclude che gli Home Restaurant, costituendo punti di interesse rilevanti sul territorio, debbano essere opportunamente segnalati alla Pubblica Sicurezza con specifica dichiarazione ex art. 16 del TULPS.
In conclusione, diffidate di piattaforme o siti web che non provvedono alla documentazione Questura o che prendono le commissioni, vi mettono nelle condizioni di essere illegali.
Diffidate dalle imitazioni, scegliete Home restaurant Hotel ed insieme combattiamo questo sistema massomafioso.